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Lo smartphone può nuocere alla salute per 3 motivi:
- PUÒ CREARE DIPENDENZA QUANDO NON SI E’ IN GRADO DI CONTROLLARE I TEMPI DI UTILIZZO
- PUÒ NUOCERE ALLE VERTEBRE CERVICALI QUANDO SI ASSUME PER LUNGO TEMPO UNA POSTURA SCORRETTA PER GUARDARE LO SCHERMO
- PUÒ DANNEGGIARE IL DNA QUANDO SI TIENE IL TELEFONO APPOGGIATO ALLA TESTA IN TRASMISSIONE TELEFONICA.
Le prime due condizioni dipendono solo dalla volontà dell’utente, che può decidere di cambiare le abitudini di utilizzo eccessivo dello smartphone.
La terza condizione invece non dipende dall’utente, ma dagli effetti del campo elettromagnetico sprigionato dall’apparecchio in funzione. L’utilizzo del telefonino infatti può rappresentare un pericolo, specialmente se lo si appoggia alla testa durante una telefonata. Diversi produttori di cellulari sconsigliano tale pratica, infatti all’interno del libretto di istruzioni suggeriscono esplicitamente di mantenere il telefono ad una certa distanza dal corpo durante l’uso. Lo stesso portavoce della IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro), il prof. Kurt Straif, già nel 2011 dichiarava che il cellulare provoca un danno al DNA.
FORTUNATAMENTE LA FISICA QUANTISTICA APPLICATA ALLA PROTEZIONE DELL’UOMO HA CONSENTITO DI RISOLVERE QUESTO PROBLEMA!
Grazie al prof. Nicola Limardo e al suo staff di scienziati, oggi esiste il nanoprocessore Skudo®, un prodotto inventato nel 2008 , successivamente premiato il 31 Marzo 2017 con la Medaglia d’Oro al Salone Internazionale delle Invenzioni di Ginevra e certificato da Università ed Enti accreditati:
IL NANOPROCESSORE SKUDO® PERMETTE DI TELEFONARE IN SICUREZZA, PERCHE’ EVITA CHE LE RADIAZIONI GENERATE DALLA BATTERIA DEL TELEFONINO PROCURINO IL RISCHIO DI DANNO BIOLOGICO AL DNA DELL’UTENTE CHE APPOGGIA L’APPARECCHIO ALLA TESTA!